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Mantova Gravel Tour

La gravel bike per noi è voce del verbo scoprire, spingersi un pò più in là. È quella bicicletta che ti permette di andare lontano e non badare troppo al terreno che trovi. Insomma, è un’ottima compagna di viaggio che non ti pone troppi limiti, anzi, con una gravel proprio non ne hai. L’abbiamo scoperta proprio su queste strade, su questi argini, circa tre anni fà. In questi tre anni di gravel abbiamo capito una cosa: la gravel non è la migliore in niente ma è la più brava a fare tutto.
 
Come al solito, prima di ogni weekend, abbiamo fatto un giro di messaggi e domenica mattina eravamo pronti. Il 18 settembre, in astronomia, è ancora giorno di estate mentre per la meteorologia il 18 settembre è già autunno. La meteorologia quest’anno ci ha visto giusto e dopo un cambio di circolazione al sabato con tante piogge, la domenica mattina era perfetta: limpida, colorata ma fresca. Ci siamo trovati con Tina e Giulio alle 7:00 al Duomo di Montecchio ed il nostro Garmin ci diceva che aver preso il gilet e i manicotti non era stato poi così sbagliato. Qualcuno aveva anche l’antivento nascosto.
 
Da Montecchio ci siamo messi a pedalare tra le strade di campagna, fino a Montebello dove siamo saltati sopra alla nuova ciclabile, incompleta purtroppo, in direzione Monteforte d’Alpone. Il fondo asfaltato è perfetto, di un bel rosso che con la luce calda dell’alba e del tramonto si colora ancora di più. Resta colorata anche di notte perché è completamente illuminata.
Mantova Gravel Tour

A Monteforte d’Alpone ci siamo fermati in un bar dove abbiamo fatto la consueta colaz ed un briefing sul percorso.

L’obiettivo del giro era Mantova e per arrivarci abbiamo tracciato un giro ad anello di 225km di cui circa 160km su piste ciclabili. Il dislivello è minimo, circa 400 metri. Questo percorso transita su piste ciclabili molto frequentate in Veneto e principalmente sulla Pista Ciclabile del Mincio Peschiera-Mantova e sulla Ciclovia Adige Sud. Si sfruttano anche la ciclabile delle Risorgive e la pista ciclabile del Fiume Bussè. Per chiudere il cerchio abbiamo anche inserito degli argini molto belli e quasi tutti sterrati: a ridosso del Mincio e sul Canal Bianco, entrambe nel pezzo più a sud del percorso. Nel rapporto asfalto/sterrato vince l’asfalto ma comunque lo sterrato è presente in buona quantità: circa il 35% del giro è su strade bianche o sterrate ma sempre ben battute.

Ecco la mappa di questo tour perfetto per la gravel:

Dopo una super colazione da bar pasticceria, quasi come per penitenza, la traccia ci fa fatto pagare l’unica tratta su strada provinciale, fino a Belfiore. Qui abbiamo preso la Ciclovia Adige Sud, bella larga, sterrata e l’abbiamo percorsa fino a Pontoncello.

Mantova Gravel Tour
Mantova Gravel Tour

Da Pontoncello ci siamo buttati sulla ciclabile delle Risorgive, almeno così la chiama Komoot. Ci ha portati fino a Villafranca di Verona completamente fuori dal traffico: attenzione agli attraversamenti che ce ne sono parecchi! Dopo l’asfalto è arrivato anche un pò di sterrato, passando a fianco ed attraverso a delle colline basse; abbiamo trovato anche una piccola Oasi nel verde, che dispensava panini e succhi artigianali. Portabici in gran quantità, evidentemente i ciclisti qui sono i benvenuti. La abbiamo sfruttata per un pit stop veloce.

Dopo il succo artigianale all’albicocca siamo ripartiti in direzione Valeggio sul Mincio, a nostra scoperta sempre su ciclabile. Raggiunto Valeggio e poi Borghetto, siamo saltati sulla Pista Ciclabile del Mincio Peschiera-Mantova, circa a metà, quando a noi mancavano 31km per la città più a sud. Abbiamo pedalato prima lungo il Mincio su un fondo interamente asfaltato e poi lungo lo Scaricatore Pozzolo – Maglio che offre una piacevole alternativa ghiaiosa.

Siamo arrivati a Mantova completamente su ciclabile, passando prima sul Lago Superiore e poi sul Lago di Mezzo. A Mantova ci siamo piazzati su uno dei tavolini della Scaravelli:Forneria e ci siamo gustati panini con il cotechino e con la porchetta. Birretta per sgrassare.

Checkpoint sotto al porticato della Forneria super consigliato. Questo è stato un highlight della nostra ride che abbiamo voluto illustrare. Avevamo già pranzato qui, tre anni fà e proprio in quelle prime gravellate immaginavamo questo progetto. Ci siamo tornati con il nostro giallo, il nostro viola ed il nostro verde. Colori a parte, non è cambiato niente. Il nostro desiderio di salire in bici e pedalare è rimasto lo stesso, così come il panino con la porchetta e la birra, buono uguale!

A pranzo concluso abbiamo raccolto energie, caschi ed occhiali e ci siamo addentrati nelle stradine del centro storico di Mantova, per provare a conoscerlo un pò meglio, fino alla Basilica di Sant’Andrea, imponente sotto ad un immobile cielo azzurro. Ma non c’era troppo tempo per fare i turisti, i km rimanenti erano ancora 130 e bisognava tornare a fare i gravelers e mulinare sugli argini. Sembravano un pò appisolate anche le bici.

Grazie Mantova, sei stata la giusta pausa a metà giornata, bella e soprattutto buona! Ciao! Alla Prossima!

Appena fuori dal centro storico di Mantova siamo passati a fianco del Lago Inferiore e poi tra alcuni parchi di periferia con un misto di ciclabili asfaltate e sterrate più qualche ponte e sottopasso da oltrepassare. Abbiamo trovato dei graffiti che ci hanno riportati indietro nel tempo, ai pranzi dopo la scuola, quando sedersi sul divano e vedere Homer dare fuoco alla centrale nucleare di Springfield era l’unica priorità.

Mantova Gravel Tour
Mantova Gravel Tour

Appena fuori Mantova, prima di riprendere l’argine del Fiume Mincio, Komoot ci ha fatto svoltare per pedalare su un piccolo sentierino che è iniziato stretto e si è chiuso sempre di più fino a dover smontare dalla bici per oltrepassare delle piante cadute.

In questo sentiero abbiamo letteralmente raccolto un sacco di spini, alcuni quasi come dei chiodi. Tutte le 8 gomme delle nostre bici avevano aculei infilzati e la gomma posteriore di Andrea bro ha stabilito il record: più di dieci! Noi ovviamente sconsigliamo assolutamente il passaggio in questo sentiero. La traccia che abbiamo linkato nella descrizione del Vlog su YouTube è già stata corretta. La trovate QUI, pulita e senza spini. Raggiunti i giardini Lord Robert Baden Powell si deve proseguire su Strada Bosco Virgiliano e poi girare a sinistra su Viale Learco Guerra.
 
Raggiunto l’argine del Mincio, appena fuori da quel boschetto-trappola, abbiamo messo un pò di scotch, dato un pò di pressione alle gomme più sgonfie ed abbiamo ripreso la marcia. Fino a Legnago è stato un tira e molla con molti stop per sistemare le gomme. Abbiamo costeggiato il Mincio, poi il Canal Bianco e il Fiume Bussè, tutto su percorsi ciclabili e senza traffico. Una cosa è certa, abbiamo continuato a divertirci anche con qualche bar in meno.
I bar invece ci servivano in tutti i sensi perché, a Legnago, dopo 80km tra argini e riparazioni, avevamo una sete degna delle gravellate di luglio. Sosta acqua e zuccheri in un piccolo bar all’angolo, dove si discuteva di partite, goal e schedine. Siamo ripartiti in fretta perché l’aria nelle gomme tendeva a scappare facilmente e poi quei discorsi ci lasciavano un pò di malinconia. Siamo sicuri che gli scommettitori pensavano lo stesso di noi: assetati passando la domenica pomeriggio a pedalare e gonfiare ruote per poter continuare a pedalare. 
Di nuovo sulla Ciclovia Adige Sud in piena golden hour, si stava benissimo: meno caldo ed un pò più di acqua nelle borracce.
Abbiamo poi pedalato tra le stradine di campagna di Zimella e Bagnolo prima di arrivare a Lonigo, dove il bro del record degli spini ha dovuto definitivamente arrendersi alle forature (la terza per lui, gli aculei infilzati ogni tanto si rompevano o si staccavano lasciando nuovi buchi da tappare ma con noi non avevamo più materiale per ovviare).
 
Il tour in gravel nel mantovano, dopo 9 ore di attività, si è concluso che quasi era buio. Un’altra buona giornata passata in sella, con gli amici. Non tutte le ride filano lisce dal mattino alla sera. A volte può capitare di dover faticare un pò di più. Ma andare in bicicletta ti assicura in calendario anche queste giornate. 
 
Ripariamo le ruote e ci vediamo alla prossima gravellata! Qui il Vlog della nostra piccola avventura: