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La bicicletta per noi è un gioco

Gravellata 2023
La bicicletta deve tornare ad essere un gioco. C’è un ricordo che non sbiadisce mai dentro di noi. È il ricordo dei primi giri in bicicletta con nostro papà, quando avventurarsi nelle colline dietro casa assumeva le dimensioni di una spedizione. Se pedaliamo è grazie a lui che ci ha sempre tenuti sopra ad una bicicletta. Anche da piccoli, sul seggiolino nel manubrio, alla sera quando tornava dal lavoro. E ci addormentavamo. La sera prima del giro ci preparavamo lo zainetto con dentro ogni tipo di attrezzo meccanico per far fronte a qualsiasi tipo di inconveniente. Mancava solo il meccanico perché quegli attrezzi non sapevamo neanche come si chiamavano. Ma li preparavamo e li mettavamo dentro lo zainetto. In poco tempo lo zainetto diventava uno zaino. Anche la bici veniva tirata a lucido ogni volta e non mancavano i disegni per controllare che ogni componente fosse a suo posto. Le ruote al posto delle ruote e così via. Già ci piaceva disegnare biciclette. La mattina del giro il menù era ricorrente: caffè con latte, pane burro e marmellata in dosi abbondanti, come papà consigliava. Poi si partiva. Il click dei pedali, gli occhiali che si appannavano, la digestione, lo zaino, i primi sterrati. Sono state emozioni genuine che ci hanno fatto appassionare. Le ricordiamo, sono sempre state vere. Ma abbiamo rischiato di dimenticarle. Col passare degli anni i giri si sono fatti più impegnativi ed il papà, che era lo scalatore del gruppo, si è fatto sempre più vicino. La prima salita che ci fece fare, partiva con uno strappo duro e lui ci fece subito un scatto. Quando glielo ricordiamo, ride ancora! I distacchi diminuirono fino a quando il papà venne staccato in salita.  Sono arrivate le gare. Un periodo bellissimo e che ci ha insegnato tanto. Ci ha insegnato che la bicicletta è bella. Che la bicicletta è onesta. È anche fatica. La bicicletta non è un gioco, è una cosa seria. Il rigore che il mondo dell’agonismo vuole ci ha travolti: allenamenti, dieta e a letto presto. Ciao burro e ciao zaino. L’agonismo e le gare sono stati un periodo molto stimolante, vissuto con trasporto e passione. Siamo cresciuti come uomini e crediamo ci abbia migliorato anche come persone.

Le gare hanno però iniziato ad allontanarci da quel desiderio (o forse bisogno) genuino di un giro in bicicletta. La bici era diventata uno strumento. Ogni giorno si pedalava ascoltando le gambe, le sensazioni e guardando i numeri sul Garmin. Gli occhi cercavano numeri e conferme, non panorami o nuove strade. Le strade erano sempre le stesse, si sapeva sempre cosa c’era dietro la curva. Si sapeva cosa si mangiava dopo un’ora, dopo due.. Il lockdown per noi è stato un periodo tremendo e positivo. Non tutto il male viene per nuocere, si dice. Tremendo perché non potevamo uscire in bici; positivo perché abbiamo di nuovo provato quel desiderio di preparare uno zaino e partire all’avventura. Avremmo preferito altre circostanze ma così è stato. Stop alle gare, così anche ai giri in bicicletta. La nostra medicina di vita non c’era più. Quel fermo ci ha aperto gli occhi: eravamo stati risucchiati in un vortice fatto di allenamenti, gare e classifiche. Ci stavamo perdendo la bicicletta. Sentivamo la necessità di tornare a vivere l’emozione dell’andare in bicicletta come ci era piaciuta la prima volta. Avevamo voglia di pedalare e raccontare. Avevamo voglia di giocare con la bicicletta. Nel giugno 2020 ci siamo messi a disegnare questo progetto, dietro casa, appoggiati ad una palla di fieno.

Abbiamo così iniziato a parlare di Gravellata. Non appena saltavamo in bici parlavamo del nostro progetto, di questo aspetto e di quell’altro. “Oh bro, domani gravellata?”. Così abbiamo deciso il nome. Dopo tanto tempo, l’istinto e il divertimento muovevano di nuovo i pedali. Non più delle tabelle di allenamento da rispettare. Disegnavamo tracce. Chiamavamo con noi degli amici. Per fortuna nel frattempo sono arrivate le borse da bikepacking e lo zaino non è stato più necessario. Con Gravellata abbiamo iniziato a preparare di nuovo l’attrezzatura prima della partenza, a disegnare biciclette, a fare colazioni con quello che capita e a volte, ancora con burro e marmellata. Il viaggio è appena iniziato, ritorneremo dove siamo partiti. Vogliamo rivivere più forte possibile quelle emozioni che abbiamo sentito in quei primi giri. Quest’anno, per raccontarvi i nostri nuovi colori, siamo andati a giocare con la nostra attrezzatura dentro una sala bowling: abbiamo fatto le foto ma abbiamo anche giocato, per davvero.



Partitina a bowling!


Gravellata 2023

E un giro in moto!


Stiamo pedalando indietro e come all’andata, non conosciamo la traccia. Sarà un’avventura e lei la nostra compagna.

3T Bike Exploro Ultra Gravellata 2023

La bicicletta deve tornare ad essere un gioco.


Grazie pa, si vola! Foto al bowling: Fabio Zanni