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In gravel sulle Tre Valli

Bisogna ricominciare ad allenarsi! Marzo è un mese che corre sempre veloce e si avvicinano i primi eventi. Per alcuni la stagione è già iniziata. Per altri ancora no. Quest’anno i nostri primi eventi si terranno in Aprile e cerchiata in rosso c’è la Veneto Gravel. Il percorso della manifestazione è scorrevole ma i km sono tanti e bisognerà farsi trovare pronti.
 
In questo periodo stiamo riprendendo confidenza con le giornate in sella, i chilometri infiniti lungo gli argini, le salite, qualche notte fuori con la bici addobbata da bikepacking ma soprattutto dobbiamo ritrovare confidenza con la GoPro in mano, quando c’è bisogno di raccontare un’emozione o un dettaglio di un percorso guardando un piccolo schermo 3×3.
 
Proprio per questo, i weekend del mese di Marzo li abbiamo passati pedalando da soli o organizzando giri con gli amici. Abbiamo ripreso anche con i Vlog e non vi nascondiamo che questi ci sono mancati tanto. Quasi più del pedalare.
 
Tra le nostre principali zone di allenamento ci sono le colline dell’est veronese, con le loro Tre Valli (Illasi, Tramigna e Alpone) che adesso, in primavera, si colorano di giallo, di verde e di rosa. Questi luoghi sono fantastici per andare in bicicletta, si pedala distanti dal traffico e talvolta tra contrade e paesini dispersi in mezzo alle colline. La Val d’Illasi ad esempio è costellata da strade bianche, un vero labirinto di ghiaia e sentieri in terra battuta. Lo è anche la Val d’Alpone, un pò più rude e selvaggia ma di uguale bellezza per i nostri occhi e le nostre ruote. Per noi queste colline, queste creste, sono un piccolo paradiso per girare in gravel bike. 
 
 
Val d'Illasi Val d'Alpone
Le zone quindi le conosciamo bene, sono a portata di “giro da casa”. Abbiamo girato svariate volte in questi tracciati, percorrendo in lungo ed in largo le varie salite e discese. A volte abbiamo percorso La Vecia Via della Lana per raggiungere Campofontana, a volte per tornare a casa dopo un giro sulle Piccole Dolomiti. In Val d’Alpone invece ci siamo passati anche in alcune Granfondo di mountain bike.
 
Tuttavia un percorso dedicato alla gravel, in grado di essere il filo conduttore tra tutti questi sterrati, non lo avevamo mai fatto. Dovevamo rimediare. Abbiamo aperto komoot, preso qualche traccia più o meno recente, poi alcune gare del passato su Strava ed ecco creato il giro che vi stiamo raccontando. 
 
È un anello di 78km circa e ci sono 1630 metri dislivello da fare (o qualcosa di più). Non è un giro da sottovalutare: i km sembrano pochi e alcuni lo penseranno anche del dislivello ma attenzione che spesso si sale in doppia cifra ed in quattro-cinque punti del giro le pendenze in salita superano il 20% (qualche tratto al 24%). Dall’altra parte le discese sono morbide, principalmente in asfalto o su fondo compatto. Nel complesso il giro è scorrevole in quanto il fondo non è tecnico il che lo rende un percorso adatto anche per chi ha gravel con coperture scorrevoli. Consigliamo, per divertirsi e correre senza badare troppo al terreno, delle coperture comprese tra 40-45mm. Se si guida bene e con attenzione lo si può percorrere anche con un setup da 38mm su cerchio da 700c.
 
Cliccando qui potrete accedere alla traccia sul nostro profilo komoot. Qui di seguito invece abbiamo illustrato il percorso di questo anello gravel:
Val d'Illasi Val d'Alpone

La partenza la abbiamo fissata a Montebello, dove è possibile lasciare la macchina in uno dei tanti parcheggi del paese. Si pedala fin da subito in ciclabile con qualche chilometro pianeggiante, perfetto per fare un pò di riscaldamento. Si arriva veloci a Monteforte d’Alpone pedalando fianco a fianco dei vigneti. Per questo giro in giornata abbiamo scelto un setup molto leggero con una frame bag per contenere dell’abbigliamento extra e il drone più una piccola borsa da manubrio per il panino. Doppia borraccia necessaria (è presente una fontana sul percorso, a Bolca, in zona GPM). Il giro lo abbiamo pedalato molto facilmente con un single speed 38T e 9-42.

A Monteforte d’Alpone si inizia a salire. Anzi, a scavalcare una piccola collina. Si pedala su parte del Percorso dei 10 Capitelli ma con direzione Castello di Soave.

Lo si raggiunge dall’alto, pedalando su una piccola stradina cementata, in discesa tra i vigneti.

Da qui, subito dopo aver lasciato Soave alle spalle, si inizia a pedalare sul percorso cicloturistico de La Vecia Via della Lana. Breve tratto pianeggiante su asfalto e tra i vigneti prima di iniziare a salire. Si pedala a cavalcioni tra la Val d’Illasi e la Val Tramigna; man mano che si guadagna quota il panorama diventa sempre più bello ed i Monti Lessini sempre più vicini. Sono strade bianche talmente belle e scorrevoli che non sembra neanche di andare in salita.

La Vecia Via della Lana è una traccia spettacolare, molto gentile sulle gambe dei ciclisti che la percorrono. Si sale, questo senza dubbio ma spesso si può respirare e godersi un pò di discesa. E un pò di panorami.

Si corre veloce tra ulivi e ciliegi in fiore e si passa attorno al Castello d’Illasi. Rallentate ed assaporate questa vista perché in questo punto si va in discesa. La vegetazione continua a variare e cambiano anche i panorami.

Dopo qualche strappo su sterrato si raggiunge Croce del Vento e pedalando sugli ultimi tratti sterrati de La Vecia Via della Lana si raggiunge il punto più alto del percorso.

Al GPM non vi potrete sbagliare: troverete una pala eolica che dirà stop, salita finita!

Val d'Illasi e Val d'Alpone

Da qui si scende su asfalto passando attraverso il paesino di Bolca ma di asfalto se ne percorre poco perché svolta a sinistra e su strade bianche, in terra ben battuta, si comincia ad abbassarsi. Gli strappi impegnativi non sono finiti anzi, è proprio in questa seconda parte di percorso che ci sono quelli più tosti. Dopo Bolca è tutto un su e giù, passando per il Monte Castellaro, Vestenanova e Mistrorighi. A Passo della Mona (che collega Chiampo a San Giovanni Ilarione) si affronta l’ultimo tratto in salita e forse il più impegnativo per mix di pendenze e lunghezza. Si arriva veloci (si fa per scrivere!) al Monte Calvarina; chiamiamolo pure ultimo GPM del giro!

Da qui si inizia a scendere prima su asfalto verso Santa Margherita e poi su strade sterrate spettacolari fino in pianura. C’è anche qualche single track molto divertente.

Raggiunto Sorio di Gambellara si rientra subito in pista ciclabile, la stessa percorsa ad inizio giro prima di fare ritorno a Montebello dove termina questa traccia.

Lo diciamo anche nel video (che segue): attenzione, è un giro stupendo ma non da sottovalutare. C’è salita da fare! Un consiglio? Approfittate della primavera per provare questa traccia, gli occhi vi ringrazieranno. Buona pedalata!