In gravel sulle Tre Valli


La partenza la abbiamo fissata a Montebello, dove è possibile lasciare la macchina in uno dei tanti parcheggi del paese. Si pedala fin da subito in ciclabile con qualche chilometro pianeggiante, perfetto per fare un pò di riscaldamento. Si arriva veloci a Monteforte d’Alpone pedalando fianco a fianco dei vigneti. Per questo giro in giornata abbiamo scelto un setup molto leggero con una frame bag per contenere dell’abbigliamento extra e il drone più una piccola borsa da manubrio per il panino. Doppia borraccia necessaria (è presente una fontana sul percorso, a Bolca, in zona GPM). Il giro lo abbiamo pedalato molto facilmente con un single speed 38T e 9-42.

A Monteforte d’Alpone si inizia a salire. Anzi, a scavalcare una piccola collina. Si pedala su parte del Percorso dei 10 Capitelli ma con direzione Castello di Soave.


Lo si raggiunge dall’alto, pedalando su una piccola stradina cementata, in discesa tra i vigneti.

Da qui, subito dopo aver lasciato Soave alle spalle, si inizia a pedalare sul percorso cicloturistico de La Vecia Via della Lana. Breve tratto pianeggiante su asfalto e tra i vigneti prima di iniziare a salire. Si pedala a cavalcioni tra la Val d’Illasi e la Val Tramigna; man mano che si guadagna quota il panorama diventa sempre più bello ed i Monti Lessini sempre più vicini. Sono strade bianche talmente belle e scorrevoli che non sembra neanche di andare in salita.


La Vecia Via della Lana è una traccia spettacolare, molto gentile sulle gambe dei ciclisti che la percorrono. Si sale, questo senza dubbio ma spesso si può respirare e godersi un pò di discesa. E un pò di panorami.

Si corre veloce tra ulivi e ciliegi in fiore e si passa attorno al Castello d’Illasi. Rallentate ed assaporate questa vista perché in questo punto si va in discesa. La vegetazione continua a variare e cambiano anche i panorami.




Dopo qualche strappo su sterrato si raggiunge Croce del Vento e pedalando sugli ultimi tratti sterrati de La Vecia Via della Lana si raggiunge il punto più alto del percorso.


Al GPM non vi potrete sbagliare: troverete una pala eolica che dirà stop, salita finita!

Da qui si scende su asfalto passando attraverso il paesino di Bolca ma di asfalto se ne percorre poco perché svolta a sinistra e su strade bianche, in terra ben battuta, si comincia ad abbassarsi. Gli strappi impegnativi non sono finiti anzi, è proprio in questa seconda parte di percorso che ci sono quelli più tosti. Dopo Bolca è tutto un su e giù, passando per il Monte Castellaro, Vestenanova e Mistrorighi. A Passo della Mona (che collega Chiampo a San Giovanni Ilarione) si affronta l’ultimo tratto in salita e forse il più impegnativo per mix di pendenze e lunghezza. Si arriva veloci (si fa per scrivere!) al Monte Calvarina; chiamiamolo pure ultimo GPM del giro!
Da qui si inizia a scendere prima su asfalto verso Santa Margherita e poi su strade sterrate spettacolari fino in pianura. C’è anche qualche single track molto divertente.


Raggiunto Sorio di Gambellara si rientra subito in pista ciclabile, la stessa percorsa ad inizio giro prima di fare ritorno a Montebello dove termina questa traccia.







